“Diffondere il progresso agricolo nelle campagne tenendo pubbliche conferenze d’agricoltura pratica nei vari comuni della provincia” – Art. 1 Cattedra ambulante di Milano 1901

Le Cattedre Ambulanti di Agricoltura furono per quasi un secolo la più importante istituzione di istruzione agraria, rivolta in particolare ai piccoli agricoltori, con l’apporto delle istanze più avanzate degli ambienti intellettuali e dal mondo della docenza, prima libera, poi di ruolo, proveniente dalle scuole e dagli istituti tecnici. A distanza di tempo è importante sottolineare come l’insegnamento “diffuso” nella campagna italiana, proprio delle cattedre ambulanti, fu in grado di apportare significativi miglioramenti.cattedre ambulanti copertina per sito MULSA In una realtà segnata da pesanti problemi strutturali, disomegeneità produttive e sovente da ignoranza, se non da impermeabilità culturale, ogni Cattedra venne chiamata ad elaborare in prioprio le iniziative più adeguate all’ambiente cui si rivolgeva. Scopo delle cattedre era la ricerca di un contatto diretto ed allargato all’intero mondo agricolo, per promuoverne l’innalzamento delle conoscenze tecniche e soprattutto delle attitudini al cambiamento. Ciò comportava metodologie parzialmente diverse da quelle impiegate nelle scuole agrarie. Nei limiti dele risorse disponibili esse accompagnarono lo svolgimento di conferenze e corsi nei principali centri rurali con allestimento di campi dimostrativi presso le aziende, la diffusione di monografie di taglio divulgativo gratuite, la pubblicazione di fogli a periodicità quindicinale o mensile, l’organizzazione di esposizioni. La missione ambulante portò a cercare ogni possibile contatto con gli agricoltori, anche mediante la frequentazione dei mercati e dei luoghi abituali di incontri degli agricoltori e la partecipazione alle loro organizzazioni collettive.

Alla fine dell’Ottocento le campagne della Lombardia furono caratterizzate dall’attiva presenza delle “CATTEDRE AMBULANTI DI AGRICOLTURA”, organismi di natura consortile diretti a favorire l’avanzamento tecnico e organizzativo dell’agricoltura. L’alta competenza professionale dei tecnici dei nuovi organismi, forniti del bagaglio multidisciplinare derivato dalle scuole superiori di agricoltura e di medicina veterinaria e, insieme, aperti ai continui sviluppi delle scienze agrarie, si accompagnò così all’originalità dei modi del loro inserimento nel mondo agricolo, facendo delle cattedre ambulanti un elemento di sprone al mutamento. Nonostante la modestia delle strutture e dei finanziamenti, l’azione divulgativa e di assistenza tecnica dei direttori e dei loro assistenti fece leva sull’assiduo contatto col mondo agricolo mediante conferenze e corsi, campi dimostrativi, sopralluoghi e consulenze a singoli imprenditori, pubblicazioni di contenuto accessibile diffuse in gran numero di esemplari.

In Lombardia, la prima cattedra ambulante si costituì a Mantova nel 1895

Le cattedre ambulanti nascono private, promosse da associazioni culturali, da consorzi di agricoltori o dai comizi agrari con il concorso e il contributo determinante, ma aleatorio, delle amministrazioni provinciali. Hanno carattere locale in quanto sorrette dai comuni e aiutate da banche popolari o casse di risparmio.

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Le principali funzioni delle Cattedre Ambulanti
  • tenere sul territorio conferenze pubbliche di agricoltura pratica presso i vari comuni della provincia;
  • offrire consultazioni orali a tutti gli agricoltori in occasione delle conferenze e in tutti i giorni di mercato;
  • diffondere gratuitamente opuscoli elementari sulla moderna coltivazione dei campi e pubblicare un bollettino con istruzioni pratiche di agricoltura;
  • promuovere esposizioni, concorsi e prove pubbliche di macchine agricole;
  • dare risposte scritte a tutti gli agricoltori che rivolgevano domande;
  • favorire l’impianto di casse rurali, di cooperative d’acquisto e vendita, di latterie sociali, di società d’assicurazione e previdenza;
  • eseguire visite alle aziende private;
  • effettuare analisi di terreni e sementi.Cattedra ambulante; corso di albericoltura a Breno (BS)

Le Cattedre Ambulanti di Agricoltura sono un istituto tipicamente italiano, propugnato in varia forma da agronomi e in diversi congressi a cominciare da quello di Pisa del 1839, e poi voluto da molti agricoltori fra i più evoluti di diverse regioni, desiderosi d’istruirsi maggiormente e di applicare nelle proprie aziende i nuovi portati della scienza agricola.

Dopo vari tentativi di breve durata fatti per iniziativa delle amministrazioni provinciali di Ascoli-Piceno nel 1863 con Nicolò Melloni, di Rovigo nel 1870 col Landriani e nel 1888 con Piergentino Doni, e di altre provincie, l’idea della cattedra ambulante agraria si concretò e prese forma meglio definita nel 1890 appunto a Rovigo con Tito Poggi, che fu chiamato a dirigerla. A quella di Rovigo fecero seguito immediatamente quelle di Parma (1892), Bologna (1893), Mantova e Novara (1895), Cremona e Rimini (1896); Aquila, Cuneo, Macerata, Piacenza, Venezia e Vicenza, ecc. (1897), tutte dovute a iniziativa privata e di enti locali. In Basilicata, Calabria e Sardegna, invece, furono potute istituire solamente per iniziatìva governativa e precisamente con le leggi speciali rispettivamente del 1904, del 1906 e del 1907.

Il favore incontrato dalle cattedre ambulanti fra gli agricoltori e i risultati conseguiti furono tali che non solo esse vennero istituite in tutte le provincie, ma fin dal 1901 si cominciarono a creare sezioni specializzate presso la sede stessa della cattedra e sezioni ordinarie nei più importanti centri rurali di molte provincie.

Brescia – Laboratorio con macchine agricole – Interno Magnolini, Simone

“Oggi si hanno in funzione complessivamente 92 cattedre provinciali con sede nei capoluoghi delle provincie, e circa 550 sezioni, 90 delle quali specializzate. A ogni cattedra è preposto un direttore, laureato in scienze agrarie, coadiuvato da uno o più assistenti, pure laureati, e da uno o più esperti (periti agrarî) licenziati dalle scuole pratiche o medie di agricoltura; a ogni sezione è preposto un reggente, laureato in scienze agrarie; qualche volta anch’esso coadiuvato da un esperto e più raramente da un assistente. Complessivamente il personale delle cattedre in carica al 1° gennaio 1930 ammonta a 797 tecnici, fra laureati e periti agrari”.

All’inizio le Cattedre Ambulanti furono amministrate con piena indipendenza da commissioni costituite dai rappresentanti degli enti che contribuivano alle spese per il loro mantenimento; ossia, di solito, il Ministero dell’agricoltura, amministrazioni provinciali, comizî e consorzî agrarî, associazioni agrarie, istituti di credito, ecc., i quali venivano a costituire un consorzio volontario e di fatto, il cui funzionamento e quello della cattedra rispettiva erano disciplinati da regolamenti che ogni commissione redigeva per proprio conto. Di qui norme e condizioni assai diverse da cattedra a cattedra. Accadeva inoltre spesso che in una stessa provincia sorgessero indipendenti l’una dall’altra, due e più cattedre ambulanti. Perciò man mano che le cattedre aumentavano di numero si faceva sentire la necessità d’un ordinamento di carattere generale.

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campagnia italiana di fine ‘800

La storia delle Cattedre Ambulanti in Agricoltura cessò intorno al 1935 quando vennero trasformate negli Ispettorati Agrari Provinciali


Bibliografia

Gli agronomi in Lombardia: dalle cattedre ambulanti ad oggi – a cura di Failla O. – Fumi G.  Milano, 2006; Franco Angeli (scheda libro)


BLOGgrafia (clicca)

Le Cattedre Ambulanti in Agricoltura: il sapere “sbriciolato” – intervista al Prof. Fumi