Regia: Vittorio Gallo
Anno: 1950/1951
Abstract: Il film descrive le colture e le utilizzazioni del mais. L’introduzione di semi di mais ibrido migliora la resa di questo cereale, di cui l’Italia è uno tra i principali produttori europei. Dal mais si estraggono prodotti per l’alimentazione umana ed animale, penicillina, amido, glucosio e altro ancora.
Ente di conservazione: Archivio Centrale dello Stato

Sono oltre 614mila gli ettari investiti oggi a mais in Italia. È quanto emerge dai dati pubblicati da Ismea a fine novembre 2018. Siamo al punto più basso di una lunga tendenza flessiva che ha portato la superficie a mais di ridursi del 40% negli ultimi 20 anni. Nel 1999, infatti, la coltivazione del mais in Italia interessava oltre 1 milione di ettari e garantiva una produzione di circa 10 milioni di tonnellate, coprendo quasi il 90% del fabbisogno nazionale. Oggi produciamo poco più di 6 milioni di tonnellate con un livello d’importazioni più che quadruplicato rispetto a 20 anni fa. La nostra dipendenza dall’estero è aumentata esponenzialmente, passando dall’11% all’inizio del nuovo millennio al 47% nel 2017. “Le motivazioni del progressivo abbandono di questa coltura – spiega Ismea – vanno ricercate innanzitutto nelle condizioni climatiche sempre meno favorevoli e negli alti costi di produzione che hanno spinto molti agricoltori a prediligere la soia, un’alternativa spesso più remunerativa rispetto al mais. Nello stesso periodo infatti la produzione di soia è aumentata di quasi il 20%, crescita che comunque non ha consentito di soddisfare la crescente domanda interna il cui fabbisogno ha portato a un aumento dei flussi di quasi l’80% in 20 anni”. (Fonte Plantgest)